PERCHÉ  INGRASSIAMO

<strong>PERCHÉ  INGRASSIAMO</strong>

Nel corpo umano la massa proteica domina sulla massa grassa. Con il passare degli anni, però, uomini e donne vanno incontro a una progressiva riduzione delle proteine e a un aumento del grasso corporeo. Una persona può mantenere lo stesso peso, ma cambia la sua composizione corporea. Il processo di invecchiamento consiste nel perdere muscolo, acqua corporea ed incrementare il peso e il volume della massa grassa. Quando il grasso domina sulla parte magra muscolare, siamo al Breakpoint: il punto di rottura, che causa patologie croniche degenerative. Per conoscere la diagnosi della propria composizione corporea, la massa magra e la massa grassa, si può eseguire l’impedenziometria in ogni ospedale e clinica.

Grasso genera grasso, e più grasso viene accumulato e più si tende ad aumentarlo. Si tratta di grasso visibile sulle zone anatomiche e di grasso invisibile perché accumulato nel sangue e negli organi corporei. Con serie ed oggettive difficoltà a recuperare un sano peso forma.

GRASSO GENERA NUOVO GRASSO

L’obesità è generata dall’eccessiva presenza di adipociti bianchi, cellule deputate a stoccare al loro interno l’eccesso dei grassi alimentari. All’interno degli adipociti bianchi arrivano molecole lipidiche, non certo le calorie!

Gli adipociti bianchi si formano dai pre-adipociti, che a loro volta si formano dalle cellule staminali mesenchimali. Queste sono le cellule madri dalle quali si possono avere vari tipi istologici di cellule: miociti (muscolo), fibroblasti (tessuto connettivo), osteociti (osso)… Gli adipociti non hanno mitosi, cioè un adipocita non si divide per formare un nuovo adipocita. Le altre cellule hanno mitosi.

Quando una persona mangia un eccesso di lipidi e di carboidrati glicemici, che si possono trasformare nel fegato in grassi saturi, l’organismo deve gestire un eccesso di acidi grassi da stoccare all’interno degli adipociti esistenti in quel momento nel proprio organismo.

Gli acidi grassi entrano all’interno degli adipociti, che aumentano di volume. Questa condizione si chiama IPERTROFIA degli adipociti.

VOLUME ADIPOCITI: IPERTROFIA

Il continuo stoccaggio degli acidi grassi all’interno fa aumentare il volume degli adipociti fino ad una dimensione critica, oltre la quale non si può andare perché l’adipocita esploderebbe come un palloncino troppo pieno di aria! La Natura ha protetto gli adipociti perché sono sede di energia per tutte le cellule del corpo umano.

Le cellule umane devono avere un rifornimento costante e continuo di energia, indipendentemente dai nostri singoli atti alimentari. Quindi raggiunta la dimensione critica, l’adipocita modifica il suo assetto genico, la sua sintesi proteica e comincia a produrre nuove proteine: le citochine (TNF alfa, Interleuchina 6 e altre). Sono proteine infiammatorie, escono dall’interno degli adipociti, agiscono nel tessuto connettivo dell’organo adiposo.

Hanno lo scopo di bloccare l’entrata degli acidi grassi all’interno degli adipociti al fine di non farli “esplodere”! Gli adipociti sono colpiti da obesità cellulare: definita come eccesso di acidi grassi saturi intracellulari.

La obesità cellulare precede e condiziona la formazione della obesità anatomica che si vede perché compare nelle classiche zone corporee: addome per uomini e donne in menopausa, glutei, cosce, gambe per le donne in età fertile. In questa condizione scatta la formazione di nuovo grasso. Cioè la persona “parte” verso l’accumulo di grasso corporeo.

NUMERO ADIPOCITI: IPERPLASIA

Le citochine agiscono sui pre-adipociti che si trasformano in adipociti in grado di accumulare gli acidi grassi che ogni giorno arrivano con un’errata alimentazione. I nuovi adipociti vanno incontro allo stesso percorso, accumulano lipidi al loro interno (obesità cellulare). Ma c’è di più! Le citochine, l’insulina, l’eccesso di acidi grassi saturi alimentari stimolano le cellule staminali mesenchimali presenti nel tessuto adiposo, che si trasformano in nuovi pre-adipociti e poi in adipociti. Questa situazione si chiama IPERPLASIA. Il numero degli adipociti in grado di stoccare acidi grassi saturi aumenta giorno dopo giorno. È un silenzioso, continuo processo di accumulo che porta ad aumentare giorno dopo giorno la massa adiposa e il peso corporeo.

Poiché gli adipociti sono cellule perenni, un adipocita può vivere per decenni nel tessuto adiposo una volta formato. Controllare l’introito alimentare, con una dieta, può ridurre il volume dell’adipocita, ma il numero degli adipociti resta fisso nel tempo. Sta qui il fallimento delle diete ipocaloriche.

Possiamo dimagrire svuotando gli adipociti, riducendo il loro volume, ma il loro numero resta. Cosicché quando si ricomincia a mangiare male, essi si riempiono di nuovo e ricompare la obesità ed accumulo di grasso corporeo nelle zone anatomiche deputate per lo stoccaggio dei grassi.

DAL GOSSIP DIETETICO ALLA SCIENZA

Bisogna bloccare prima possibile la formazione degli adipociti dalle cellule staminali.

Ogni anno possiamo perdere solo il 10% degli adipociti formati e presenti nel tessuto adiposo. Resta il 90%! Quindi se una persona ha un netto accumulo di massa grassa, ha adipociti grossi, voluminosi, ma ha tanti, troppi adipociti!

Gli adipociti vivi e attivi possono ricevere sempre gli acidi grassi alimentari. Stanno lì, ad aspettare, ma vivi! Pronti ad accumulare di nuovo grasso. Una persona lentamente ritorna ad accumulare grasso e riprende il peso iniziale, perché non ha eliminato i suoi adipociti!

Sta qui il fallimento delle diete ipocaloriche

Un serio programma per recuperare il peso forma e fermare la formazione di nuovi adipociti è basato su due obbiettivi, agendo sul volume e sul numero degli adipociti bianchi:

1- obiettivo iniziale: ridurre il volume degli adipociti, bloccando il processo infiammatorio del tessuto adiposo bianco

2 – obiettivo finale: ridurre il numero degli adipociti bianchi, riducendo la produzione di citochine infiammatorie e la conseguente infiammazione del tessuto adiposo; si può dimagrire solo con un tessuto adiposo sano e non infiammato;

Questo programma può essere monitorizzato attraverso la ricerca nel sangue della proteina c reattiva.

GRASSO CORPOREO e CUORE

Valori della proteina c reattiva superiori a 0.5 mg per 100 ml vuol dire che il volume e il numero degli adipociti sono in piena crescita e che ci si trova davanti a uno stato di infiammazione cronica. Da rimuovere per la salute dell’intero organismo, per la prevenzione del diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, patologie cardiache.

In solo in 1 kg di grasso corporeo son presenti circa 10 km di capillari sanguigni.

Pertanto una persona con 10 kg di massa grassa in eccesso, ha circa 30 km di vasi sanguigni in più, dove far scorrere i suoi 5 litri di sangue. Aumenta la pressione arteriosa e il battito cardiaco. Non esiste una obesità sana.

La proteina c reattiva può essere alta anche in chi è magro come peso, ma è metabolicamente obeso! Perché ha un numero minore di adipociti con un volume troppo espanso.

Se si riduce il volume degli adipociti, si riduce anche il valore della proteina c reattiva! Avere valori elevati di proteica c reattiva nel sangue vuol dire essere colpiti a infiammazione sistemica. Il processo di invecchiamento è iniziato ed è un processo infiammatorio cronico sostenuto dalla massa adiposa in eccesso. È difficile arrivare e superare i 90 anni se siamo obesi. Più è alta la massa grassa corporea e più breve sarà la vita. Purtroppo il piacere diventa dispiacere!

Guidare la mano che porta il cibo dal piatto alla bocca vuol dire realizzare una alimentazione consapevole. La salute sta nel piatto.

QUANTI KG SI POSSONO PERDERE IN UN MESE

<strong>QUANTI KG SI POSSONO PERDERE IN UN MESE</strong>

Per dimagrire è necessario che l’organismo blocchi l’azione di deposito dei grassi nel tessuto adiposo e che utilizzi la riserva di grasso a scopo energetico.

Quando ingrassiamo, purtroppo, questo meccanismo è interrotto da uno stato metabolico anabolico cioè di costruzione o crescita, bisogna invertire questo meccanismo da anabolico in catabolico.

Sono due i principi da tenere sotto controllo:

  1. Assumere meno energia (cibo e bevande) di quanta ne consumiamo (attività giornaliera)
  2. Modificare la condizione ormonale attuale, non adeguata, in una condizione ormonale adeguata, ovvero i livelli di insulina devono rimanere più bassi possibile e mantenuti costanti. Sono interessati al processo anche altri ormoni, quali il cortisolo e l’aldosterone.

Non bisogna trascurare di mantenere in equilibrio il fabbisogno nutrizionale, per dimagrire dobbiamo comunque rimanere in salute.

Cosa significa dimagrire?

Spesso associamo al dimagrimento la perdita di peso, focalizzare il nostro obiettivo a questo unico evento, ci allontana dal raggiungimento dello stesso. Se iniziamo un percorso alimentare controllato, già dopo le prime settimane vediamo l’ago della bilancia spostarsi verso sinistra e con nostra grande soddisfazione iniziamo a mollare la presa, saltiamo qualche spuntino, riduciamo l’assunzione di acqua, sostituiamo il nostro pranzo ad un piccolo tramezzino farcito, poi, per recuperare, saltiamo la cena…e avanti così… dopo pochi giorni l’ago della bilancia torna al punto di partenza, angoscia, frustrazione, demotivazione ci porteranno al frequente abbandono, con la convinzione che:

  1. il nostro organismo non risponde alla dieta,
  2. abbiamo il metabolismo bloccato,
  3. Siamo intolleranti a qualche alimento

Ma queste convinzioni sono solo il frutto della nostra demotivazione e della nostra frustrazione, perché ci siamo focalizzati sulla perdita di peso, ma dimagrire vuol dire soprattutto ridurre  la quantità di massa grassa  mantenendo invariata quella magra che, di conseguenza, aumenterà.      Per raggiungere questo obiettivo bisogna dimagrire bene.

MASSA GRASSA, QUANTO NE SAPPIAMO…

Nel corpo umano la massa magra domina sulla massa grassa. Con il passare degli anni, però, uomini e donne vanno incontro a una progressiva riduzione della massa magra e a un aumento del grasso corporeo. Una persona può mantenere lo stesso peso, ma cambia la sua composizione corporea. Il processo di invecchiamento consiste nel perdere muscolo, acqua corporea ed incrementare il peso e il volume della massa grassa. Quando il grasso domina sulla parte magra muscolare, siamo al Breakpoint: il punto di rottura, che causa patologie croniche degenerative. Per conoscere la diagnosi della propria composizione corporea, la massa magra e la massa grassa, si può eseguire l’impedenziometria, un esame semplice non invasivo che il vostro nutrizionista di fiducia effettuerà ad ogni controllo, per monitorare l’andamento del calo.

IN UN MESE QUANTI CHILI POSSIAMO PERDERE?

Come già detto, per un dimagrimento ottimale e con un sovrappeso moderato possiamo perdere circa 700/800 g alla settimana, quindi tra i 2,8-3,2 kg al mese. Quando il sovrappeso è più sostenuto è possibile perdere tra 1 kg e 1,5 kg alla settimana, quindi tra i 4 e i 6 kg al mese, ricordiamo che questo dato è direttamente proporzionale al nostro sovrappeso, ciòè man mano che il  sovrappeso diminuisce, il calo mensile si riduce. Dobbiamo sempre tener presente che il nostro obiettivo è la massa grassa, ridurre la massa grassa ci porta ad un dimagrimento sano.

 

 COSA FARE PER DIMAGRIRE BENE:

  • Rivolgersi ad un professionista della nutrizione, Dietista o Nutrizionista
  • Perdere circa 700-800 g alla settimana quando il sovrappeso è moderato
  • Seguire una dieta equilibrata:
  1. Consumare 5 pasti al giorno, colazione, pranzo, cena e due spuntini
  2. Inserire tutti i macronutrienti, proteine, carboidrati e lipidi (grassi)
  3. Assicurarsi che anche i micronutrienti siano presenti, vitamine e Sali minerali
  4. Introdurre alimenti contenenti molecole utili quali gli antiossidanti polifenolici
  5. Bere almeno 30 ml di acqua per kg di peso corporeo, per esempio se pesi 80 kg x 30=2400, quindi devi bere 2,4 litri di acqua
  • Regimi non equilibrati:
  1. Vegano
  2. Chetogenico
  3. E tutti gli altri regimi a cui siano stati eliminati cereali, legumi, frutta e ortaggi.
  • Regimi accettabili:
  1. Latto-ovo-vegetariano
  2. Latto-ovo-pescetariano

massimospattini.it – Spot reduction: Dimagrimento localizzato. Il Dott. Massimo Spattini parla nel dettaglio dello studio di Dussini et al. Archiviato il 10 settembre 2012 in Internet Archive.